Il ciclo vitale in classe prima (2): regno animale e regno vegetale.

IMG_3112Premessa. Le Indicazioni nazionali accorpano alcuni degli obiettivi di apprendimento relativi alle scienze nel titolo “L’uomo, i viventi e l’ambiente”. Insomma, sembra quasi di inserire in un unico capitolo tutto o quasi lo scibile umano quando invece gli argomenti, i saperi e le competenze da raggiungere sono le più disparate per ogni singola tematica. È certo che uomo, viventi e ambiente sono legati in maniera intellegibile e la loro relazione è palese, ma come arrivare a costruire delle competenze che non si facciano invece sopraffare da definizioni e collegamenti forzati? In classe prima il discorso diventa ancora più complesso: i bambini stanno iniziando ad osservare il mondo con occhi diversi, hanno tanti dubbi e curiosità da soddisfare e molti tasselli importanti per arrivare alla comprensione dei fenomeni mancano quasi del tutto, o quasi. Un modo per affrontare questioni spinose come regno animale e vegetale in relazione al ciclo vitale è quindi procedere per domande. Le competenze non possono essere costruite tramite la formulazione e la trasmissione di verità assiomatiche, soprattutto in questa fase. È necessario, per noi insegnanti, procedere attraverso percorsi maieutici in grado di stimolare domande e trovare risposte grazie all’osservazione e alla riflessione, facendoci guidare anche dal flusso della curiosità e della scoperta guidata. Tutto parte dal presupposto che la vita non è un fatto ma un flusso e che esiste solo nel momento in cui diamo per certo l’esistenza della “non vita”, ossia dei non viventi. Lavorando con i miei alunni mi rendo conto poi che è fondamentale il richiamo al concetto di evoluzione come organizzatore cognitivo e connettore-nesso tra uomo, viventi e ambiente: “Ogni organismo è collegato al proprio ambiente, in un’incessante danza coevolutiva”. Nei libri di testo si parla di ciclo di vita in maniera sommaria e non sempre corretta: si nasce – ci si nutre – si cresce – ci si riproduce – si muore. I bambini restano ovviamente perplessi e le domande fioccano numerose: “Quindi…  se uno nasce e muore subito non vale?” – “Ma se non ci si riproduce… allora non c’è ciclo di vita?” – “E se un bambino muore e non fa in tempo a crescere?”. Queste sono tutte domande pertinenti e ci fanno comprendere che affrontare argomenti complessi come questo, in maniera veloce e poco approfondita, non fa altro che sollevare dubbi e questioni che portano a misconcezione. Starà a noi docenti riflettere insieme ai nostri alunni e capire insieme anche perché nei libri di testo l’argomento viene affrontato in questo modo. Riflettere insieme sul ciclo di vita degli animali e dei vegetali ci ha fatto capire che spesso non serve restare ancorati a schemi precostituiti ma è necessario riflettere su concetti che sembrano semplici ma che in realtà sono complessi. Il libro semplifica ma sta a noi approfondire e riflettere. Abbiamo scoperto così che non tutti gli esseri appartenenti al regno animale (esseri umani e anche animali) riescono a riprodursi e, con una serie di domande mirate, abbiamo compreso perché la riproduzione è così importante per le specie. Osservando i fagioli piantati nel cotone, in classe, abbiamo visto che alcuni di loro sono riusciti a germogliare mentre altri no. Stessa cosa è accaduta ai semini di basilico. IMG_20170517_082250_303È stato importante e fondamentale quindi soffermarci sugli stimoli che l’ambiente esercita sugli esseri viventi e in modo particolare sulle risposte che gli esseri viventi manifestano agli stimoli. Perché alcuni animali hanno una conformazione fisica di un certo tipo? Perché si nutrono di un determinato cibo? Perché si muovono in un modo piuttosto che in un altro? Perché si riproducono in modi differenti? L’ambiente è fondamentale e legato alla sopravvivenza delle specie. Dopo un lungo percorso di osservazione e discussione quasi quotidiana sugli animali (racconto di esperienze, visione di filmati, lettura di brevi racconti, pagine del libro, brainstorming, ecc) ho assegnato alla classe un compito che li ha entusiasmati: Compila la carta di identità del tuo animale preferito. Ho preparato su un foglio bianco una piccola carta di identità in cui i bambini, una volta scelto l’animale, hanno raccolto tutte le informazioni sondate nel lungo periodo: tipo di animale, conformazione fisica, ambiente di vita, movimento, nutrimento, riproduzione e abilità. Ecco la Carta Identità Animale che ho distribuito. I bambini hanno amato questa attività e si sono impegnati davvero tanto.

Il passo successivo è stato quello di raccontare con le immagini e  parole chiave il ciclo di vita di alcuni esseri viventi. Loro hanno lavorato sul quaderno e io alla lavagna, insieme al cartellone murario. Dopo aver visto in classe il film “Il re leone” ho preparato il cartellone in Cerchio della vita e insieme abbiamo completato il lavoro inserendo gli esseri viventi scelti nelle varie fasi di crescita della vita: un insetto (il bruco che diventa farfalla); un mammifero (il cane); una pianta (il girasole).

Per raccontare la farfalla ho fornito la forma LapBook Farfalla con le parole chiave già inserite e loro, insieme a me, hanno disegnato le varie fasi della metamorfosi.

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Per il cane abbiamo invece raccolto le informazioni in una scheda già pronta (perché sui mammiferi lavoreremo nel dettaglio l’anno prossimo) e per la pianta abbiamo lavorato raccontando con immagini e parole sul quaderno. Ho preparato però questo piccola scheda in formato LapBook CicloPianta che può essere ritagliata, disegnata, piegata e aperta a piacimento.

Sul ciclo della pianta abbiamo iniziato alcune settimane prima seminando il basilico e osservando nella quotidianità il processo di crescita. Ho raccontato e disegnato alla lavagna la storia del semino che diventa basilico catturando l’attenzione di tutti. Insieme abbiamo visto un filmato che ci ha permesso di osservare la crescita della piantina e poi su quaderno abbiamo raccontato la storia del girasole. Abbiamo scoperto quanto siano fondamentali l’apporto del sole e dell’acqua per la vita delle piante ma anche dell’aria. Abbiamo scoperto che le piante, per riprodursi, hanno bisogno dei semi (quasi tutte le piante ma non tutte) ma anche dei fiori e dei frutti. Abbiamo capito quanto siano importanti le foglie per l’approvvigionamento dell’energia solare e le radici che tengono ben salda la piantina al terreno e gli permettono di trarre i sali minerali dal suolo. Siamo solo all’inizio del nostro lungo percorso ma abbiamo gettato i primi semini della conoscenza che, in questi anni, diventeranno delle forti piante. Ecco il nostro lavoro sul girasole:IMG_3113

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