Scienza in quarta. I cinque regni: classificazione e primi approcci.

Dopo aver affrontato in maniera molto approfondita gli ecosistemi e tutte le questioni legate alle relazioni tra i viventi e l’ambiente possiamo sviluppare quanto già introdotto in classe terza: i cinque regni.

Partiamo da considerazioni che scaturiscono dalla nostra esperienza e dalla conoscenza accumulata nei primi anni della scuola primaria. In questa prima fase diventa fondamentale riflettere sulla distinzione tra viventi e non viventi con particolare riguardo alle caratteristiche che contraddistinguono proprio i viventi. Che cos’è quindi la vita? Il discorso potrebbe sfociare addirittura nella filosofia e decido quindi di partire dalla storia studiata lo scorso anno: la vita sulla Terra e l’evoluzione dei viventi. In questo modo rivediamo come la vita si sia potuta sviluppare nel nostro pianeta, quali straordinarie coincidenze si son dovute manifestare, quali elementi hanno fatto sì che microscopici organismi iniziassero a interagire tra di loro dando vita in milioni di anni a ciò che oggi conosciamo e diamo per scontato. Abbiamo sondato quando la vita sia di per sé dinamica, in continua trasformazione e niente sia immutato o immutabile. Il ciclo vitale dei viventi, che appare come ordine finito di trasformazioni e azioni nel lasso di una vita, non esaurisce comunque la materia che ci forma. Essa non scompare ma si trasforma… rendendo le particelle che ci compongono come qualcosa di eterno e senza fine.

Mentre discutiamo proietto una serie di immagini alla LIM che ci aiutano a riflettere e a creare nuovi spunti di discussione.

Le immagini che utilizzo sono tratte dal Quaderno di scienze, un utilissimo strumento di studio che mi consente, a partire da immagini semplici e schemi leggibili, di imbastire lezioni proprio a partire dalle osservazioni/discussioni emerse grazie alle mie domande stimolo. Dalla vita in quanto “esistenza” ci spingiamo a parlare nel dettaglio di ciclo vitale ossia di quel processo che consente ai viventi di potersi distinguere dai non viventi. Il ciclo vitale, nelle dovute distinzioni, caratterizza ogni vivente qualsiasi esso sia. Abbiamo imparato a comprendere che animali e piante hanno alcuni aspetti in comune ma altri completamente diversi. Cerchiamo di capire ancora una volta perché le funzioni vitali tra piante e animali sono diverse, quali sono le implicazioni e perché l’evoluzione abbia preso strade diverse. “Come si nutrono le piante? Per quale motivo hanno elaborato strategie riproduttive così sopraffine rispetto invece agli animali?” sono alcuni degli esempi che ci consentono di tenere vivo il dibattito. “Quest’anno impareremo nuovi termini e dovremo fare uno sforzo in più per studiare in maniera approfondita alcuni aspetti già introdotti in terza. Questo però dovrà essere sempre fatto tenendo conto di un aspetto fondamentale: la capacità di farsi domande, ragionare e trovare delle risposte“.  Le scienze naturali vanno vissute in questo modo: non studio passivo ma riflessione attiva, capacità di concatenare conoscenze e riflessione sui fenomeni. Le interrogazioni più soddisfacenti sono quelle in cui magari un bambino non ha studiato alla perfezione ogni paragrafo ma che riesce comunque a rispondere correttamente ad una domanda ragionando su quanto appreso e trovando nella riflessione e rielaborazione personale delle risposte logiche. Le mie interrogazioni, me ne rendo conto, possono sembrare talvolta difficili: non chiedo la paginetta del libro o il paragrafo nello specifico. Faccio domande in cui per rispondere è necessario aver metabolizzato l’argomento, compreso le relazioni e riflettuto personalmente anche in base all’esperienza vissuta fuori e dentro la scuola. Le pappardelle non mi son mai piaciute e non credo servano a molto. Dopo una settimana verranno dimenticate mentre i ragionamenti non ce li può portar via più nessuno. Ovvio è che per esprimere al meglio ciò che sappiamo è necessario uno studio serio e concentrato in cui le parole vengono acquisite e utilizzate con padronanza e cognizione di causa.

Con questo spirito chiedo “Perché è necessario classificare i viventi?“. Il termine classificazione ci riporta direttamente alla matematica quando operavamo, già dalla prima, le prime classificazioni raccogliendo i dati con i diagrammi di Eulero-Venn.

Classificare significa suddividere un insieme di elementi in gruppi sempre più piccoli, in base a caratteristiche comuni. Quindi per raggruppare classi è necessario stabilire un criterio, una regola, in base a cui distribuire gli elementi da classificare. Anche gli scienziati per classificare gli esseri viventi li hanno ordinati secondo alcuni criteri e lo scienziato svedese Linneo nel 1758 ha individuato sette raggruppamenti, che dal pià ristretto al più ampio sono i seguenti: specie, genere, famiglia, ordine, classe, phylum e regno. (cit. Unica. Guida didattica per la scuola primaria. Classe IV)

Per entrare nel vivo di questa grande classificazione , e capire la necessità del classificare… visto che esistono milioni di esseri viventi diversi tra loro… ci aiutiamo con una mappa. Scopriamo in questo modo che oltre ai due regni già conosciuti ne incontreremo ben altri tre. Propongo alla lavagna una mappa abbastanza complessa ma che ci consente di avere un’idea completa di quanto andremo a sondare nelle settimane seguenti. Ecco la mappa dal quaderno di una mia alunna:

Ci si rende conto che uno scienziato, quando viene a conoscenza di una nuova specie ha necessità di collocarla in uno dei cinque regni e osservarne poi le caratteristiche per poterla studiare al meglio. La classificazione delle specie viventi è una sorta di bussola che ci consente di operare con gli organismi viventi in maniera più precisa e con punti di riferimento stabili… o abbastanza stabili.

Pensiamo ad esempio ai funghi… che godono di un regno tutto loro da non moltissimo tempo: infatti prima erano accomunati alle piante. Oggi invece, per ragioni che abbiamo sondato insieme parlando proprio dei funghi, hanno un regno tutto loro. I funghi infatti non fanno la fotosintesi, si nutrono in maniera diversa rispetto alle piante e hanno comportamenti differenti dagli altri regni. Sul mondo dei funghi ci soffermiamo per due settimane riprendendo l’affascinante relazione tra funghi e piante emerso anche dagli studi di Stefano Mancuso (e che troviamo nei suoi libri, da me spesso citati in queste pagine, ma anche nel video che ho proposto alla mia classe).  Siamo così affascinati da questi esseri viventi straordinari che decidiamo di fare una piccola ricerca: ogni alunno porta in classe, sotto forma di ricerca, un fungo particolare facendone una vera e propria carta d’identità… e ne scopriamo davvero delle belle! Osserviamo la differenza tra funghi simbionti, saprofiti e parassiti. Scopriamo lieviti e muffe ma anche che i funghi possono essere anche unicellulari e pluricellulari, che sono eucarioti ed eterotrofi!

Oltre i funghi ci soffermiamo a parlare anche di monere e protisti, sondando le differenze del caso e raccogliendo le nostre nuove conoscenze in una semplice tabella che completeremo di volta in volta. Prendo spunto proprio da una pagina del Quaderno di Scienze su citato:

L’approccio utilizzato per approfondire monere, protisti e funghi sarà lo stesso che ci guiderà anche alla scoperta del regno dei vegetali. Il nostro percorso è già iniziato… quindi a breve avrete i miei resoconti. Attendete fiduciosi!

 

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