Matematicando in classe prima. (2) Orientarsi nel quaderno, i ritmi, la logica e… il pensiero computazionale

All’inizio era il caos, poi la curiosità e i primi sorrisi e infine (si fa per dire) un quaderno coi quadrettoni da imparare a gestire. Per un bambino alle prime armi con righe, quadrettoni, matite rosso-blu, matita “per scrivere e disegnare”, LIM, ascolto e silenzio, prime consegne… non è semplice orientarsi nella nuova realtà in cui viene catapultato. Il bianco foglio A4 su cui disegnava in libertà e i quaderni operativi in cui era sufficiente riempire spazi vuoti, vengono soppiantati dal famigerato quadernone. I bambini non vedono l’ora di usarlo, di imparare a scriverci sopra e di sfogliarlo a casa per mostrare ai genitori i progressi quotidiani ma, entrare tra le pagine di un quaderno, non è semplice e non è sicuramente semplice riuscire a capire dove scrivere o disegnare. Proprio per questo motivo le prime esperienze con il quaderno saranno di “orientamento”, ascolto, osservazione e “allenamento”. Una vera e propria palestra formativa in cui il bambino “dovrà imparare a usare la mano proprio come desidera il cervello”. Da maestra a quadretti ho iniziato con giochi di orientamento, perché i bambini hanno bisogno di acquisire la consapevolezza del proprio corpo in relazione allo spazio, in aula e in palestra ma anche alla LIM e facendo riferimento ai concetti topologici. Dopo aver sondato il terreno delle competenze pregresse si passa poi al quaderno. Come usarlo? Come rispettare gli spazi? Solitamente si inizia coi ritmi: esercizi semplici in cui una serie di figure geometriche semplici vengono disegnate e colorate seguendo particolari istruzioni. Io ho lavorato nella mia pagina LIM, appositamente a quadrettoni, mentre i bambini – di pari passo a me – scrivevano sul quaderno le mie istruzioni:

  1. Apriamo il quaderno e andiamo nella prima pagina libera che troviamo
  2. Saltiamo la prima riga e subito sotto a sinistra (vedete dove ho messo il dito?) scriviamo la data di oggi. Ricordatevi di scrivere i numeri e le lettere dentro ciascun quadretto facendo toccare sopra e sotto (usiamo lo stampato maiuscolo): 28 SETTEMBRE 2016
  3. Ci siamo? Adesso individuate il primo 2 che avete scritto. Eccolo! Nel quadretto subito sotto quel 2 fate un puntino: vi ricorderà che quello è uno spazio da tener libero. Immaginate che lì ci passerà un treno e non deve incontrare alcun ostacolo al suo passaggio.
  4. Sotto quel puntino vedete il quadretto? Ecco, aiutandovi con il quadretto del quaderno tracciate con la matita una quadrato identico. Fate come me: sto tracciando con la matita le linee già presenti sul foglio. Badate bene a fare linee pulite e sottili. È un esercizio di altissima precisione che vi aiuterà a diventare esperti sia nella scrittura che nel disegno.
  5. Tracciato il primo quadrato fate un puntino in quello accanto subito dopo. Anche questa volta il puntino vi servirà a ricordare che lì c’è uno spazio vuoto. Quando sarete più allenati non avrete più bisogno dei puntini perché salterete il quadretto senza trucchi.
  6. Accanto al puntino, di seguito, tracciate un altro quadrato. E dopo il quadrato secondo voi cosa segniamo? Bravissimi, un altro puntino per lo spazio. E dopo il puntino? Un quadrato, bravissimi! Ora che avete capito completata tutta la riga.
  7. Completata la riga prendete il bel matitone rosso-blu che avete nell’astuccio. Vedete il primo quadrato che abbiamo disegnato? Ecco, tracciate il contorno di rosso e poi riempite lo spazio interno. Mi raccomando: precisione, pulizia e controllo.
  8. Il secondo quadrato lo facciamo blu. E il successivo? Rosso, bravissimi.
  9. Continuate tutta la riga e una volta finita andate sotto e a matita, solo a matita per ora, tracciate un’altra fila di quadrati ricordandovi di rispettare gli spazi come avete appena imparato.
  10. Fatta la seconda fila possiamo colorare ma questa volta iniziamo con il blu. E proseguite secondo la logica di prima.limritmo

I bambini imparano velocemente e ottengono grande soddisfazione da questo lavoro. Alcuni si perdono ma recuperano senza drammi. Non bisogna avere fretta. È un lavoro di concentrazione, quasi una sfida. Spiego loro che per lavorare bene nel quaderno gli spazi sono importanti: “Quando dovremmo scrivere e lavorare coi numeri vi accorgerete di quanto sarà più semplice vederli scritti al posto giusto. Nel disordine i numeri scappano da tutte le parti e noi invece vogliamo tenerli insieme a noi in modo che ci aiutino a diventare più grandi”.

Coi ritmi poi si prosegue facendoci guidare anche dalla fantasia: i quadrati diventano più grandi, oppure si alternano con i cerchietti… o ancora cambiano colore. Siamo solo all’inizio. Le sperimentazioni più sofisticate le faremo con l’arrivo dei blocchi logici e di tutti i giochi pensati per stimolare le loro capacità logiche e di pensiero.

Ma pensandoci bene i ritmi, e soprattutto le istruzioni che ho dato ai bambini per eseguire i ritmi, non sono altro che pensiero computazionale allo stato puro. Ne approfitto per impostare una bella lezione tra matematica-coding-educazionefisica. Presento ai bambini Cody e Roby. Per chi ancora non li conoscesse vi rimando a questa pagina. “Roby è un piccolo Robot che deve eseguire delle istruzioni per arrivare da qualche parte, per fare dei percorsi o raggiungere delle mete, ma da solo non si può muovere: è un computer e come tutti i computer da solo non può funzionare. Ha bisogno di Cody, un simpatico amico che gli darà le istruzioni giuste per muoversi da una parte all’altra”. Cody non è nient’altro che un programmatore. “Roby esegue alla perfezione le istruzioni di Cody ma Cody deve essere abilissimo a darle giuste e precise”. Preferisco fare subito un esempio in modo che i bambini capiscano di cosa sto parlando. “Bambini, se io vi chiedessi di aiutarmi a disegnare una quadrato alla lavagna e io non sapessi come disegnarlo, voi come mi potreste aiutare”. Qualcuno mi dice “Maestra disegna una quadrato” – “Eh… ma io non lo so… e poi come disegno? Col dito?” – “No, con il gesso maestra” – “E allora dammi l’istruzione giusta… sennò io non lo so fare”. Iniziamo allora. “Maestra prendi il gesso” – “Ok” – “Disegna…” – “Cioè? Dove? Come? Devi essere preciso… Io non lo so” – “Ok maestra, dopo che hai preso il gesso poggialo sopra la lavagna” – “Fatto” – “E ora fai una lineaaaaa… nooo maestraaaa dove stai scrivendoooo!” – “Me lo devi dire tu… Che linea? Dove? Quanto lunga?”. Ci rendiamo conto che non è così semplice dare istruzioni precise: è necessario pensare bene e mettersi nei panni di chi deve eseguirle. “Fai una linea dritta (orizzontale), vai dritta… verso destra e ora fermati” “Benissimo” – “Poi continua su… dritta… e ora stop”… Ecco, in pochi secondi il nostro quadrato, anche se non precisissimo, è saltato fuori. Ma l’intento è stato raggiunto: capire quanto sia importante dare e seguire le istruzioni giuste per raggiungere un obiettivo e risolvere un problema. Ora posso ufficialmente presentare alla classe Cody e Roby.

Ho preparato una pagina LIM con la griglia-scacchiera all’interno della quale si muoveranno e le carte dei comandi. Non ci resta che giocare. Un bambino alla LIM dovrà spostare Roby in base alle indicazione del compagno-Cody al posto. Prima usiamo le parole e poi proviamo con le carte dei comandi. crInizialmente scegliamo percorsi semplici giusto per far capire ai bambini come muoversi avanti, girare a destra e a sinistra. Questo gioco mi serve anche per consolidare il processo di lateralizzazione (uno degli obiettivi di apprendimento sia in matematica che in geografia ma anche educazione fisica). Ai giochi sulla LIM seguiranno quelli in palestra. Non ci sarà più la scacchiera ma userò i cerchi colorati. Purtroppo in aula non ho un pavimento quadrettato ma non importa. Per i giochi di orientamento e istruzioni guidate in classe vi rimando all’ultimo paragrafo del mio link dello scorso anno.

Dopo queste attività posso dedicarmi nuovamente al quaderno ma userò le istruzioni in stile Cody & Roby. Nella follia delle mie reminiscenze informatiche delle superiori mi è venuta voglia di fare un diagramma a blocchi: puro divertimento. img_2294Ai bambini non lo mostro di sicuro ma serve a me per chiarirmi le idee. Sperimento insieme a loro che si divertono a seguire le istruzioni e immaginano di essere Roby. Siamo solo all’inizio di questa bella avventura…

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