#CLASSEPRIMA MATEMATICA (9). Sottrazioni, problemi e risate

C’è poco da fare: quando si insegna con il sorriso e ci si diverte… si impara con più piacere. Stamattina ci siamo fatti grasse risate… con la sottrazione, ad esempio. E cosa ci può essere di divertente nella sottrazione? Può essere divertente il modo in cui si presentano le situazioni problematiche che ci portano dritti dritti a dover utilizzare la sottrazione, proprio come ho fatto io stamattina.

Devo ammettere che entrare in aula e salire in cattedra, per me, è spesso come calcare le scene di un palcoscenico. Perché noi insegnanti siamo un po’ attori e intrattenitori, ammettiamolo. Usiamo la voce in modo inconsueto, ci muoviamo, tiriamo fuori stratagemmi e drammatizziamo alcune situazioni per rendere vivo il momento. Cavalchiamo l’onda di quando ci rimanda il pubblico… ops… la classe! Così anche stamattina ho cavalcato l’onda e iniziato il mio show.

L’idea era quella di inventare qualche situazione problematica con la sottrazione per iniziare a sviluppare il percorso che poi avremmo affrontato nell’ora seguente sul quaderno. Ricordate il mio post sulla sottrazione? Ecco. Stamane avrei dovuto fare la lezione del “Togliere da…”. Dopo aver rinfrescato loro la memoria sul come utilizzare bene la linea del 10 per addizionare e sottrarre (visto che avrei chiesto loro di utilizzarla per risolvere alcune situazioni problematiche orali) è arrivata con qualche minuto di ritardo Adele. Si è accomodata e ha preso parte attiva alla lezione senza perder tempo. Ma questo suo arrivare in ritardo ha fatto scattare in me qualcosa. Allora, dovete sapere che io ho una passione sfrenata per le pizzette sfoglie (la mia città, Cagliari, è la patria delle pizzette sfoglie) e i miei alunni oramai lo sanno… visto che quando ne portano a merenda io faccio sempre le scenette di rubargli la merenda, di svenire dalla fame e altre sciocchezze varie che suscitano la loro ilarità. Quindi, tornando al problema da risolvere… inizio a narrare a voce alta:

Oggi Adele è arrivata con qualche minuto di ritardo perché si è fermata al bar per comprare due pizzette sfoglie per merenda…” – “Maestra, ma non è vero… ero bloccata per strada… c’era incidente” – “Eh, dicono tutti così… io sento odore di pizzetta sfoglia!” e tutti ridono. Faccio il riepilogo “Adele al bar chiede due pizzette (e le disegno alla lavagna)” continuo la storia “ma prima di pagare si ricorda che la sua maestra va matta per le pizzette e l’ultima volta che qualcuno le ha portate ha intimato alla classe che nessuno le avrebbe più potute portare se non comprendendo anche una bella porzione per la maestra! (risate di tutti) Allora Adele, che è una bambina furba e intelligente, ha un’idea grandiosa: prendo altre tre pizzette per maestra Michela così non rischio grosso e magari, felice del regalo, mi segna anche un bel 10 in matematica!!!” Mi giro alla lavagna, e mentre tutti ridono divertiti, disegno altre tre pizzette. “Quante pizzette ha acquistato Adele?” Ovviamente rispondono subito 5. “Trasformiamo in operazione? Qualcuno mi racconta come ha ragionato?” Velocemente riflettiamo sul 2 + 3 e sul significato dell’addizione. Ok, ci siamo. “Quando Adele, all’ora della ricreazione, tira fuori le pizzette fragranti maestra Michela è in un brodo di giuggiole e, felice dell’offerta, si piglia ben 4 delle 5 pizzette! Quante pizzette restano alla povera Adele?” Anche questa volta calcolano velocemente: si tratta di una sottrazione e quindi la scriviamo. Mostro loro come verificare meglio quindi scrivo così:

Utilizzo il colore azzurro sia per togliere le quantità richieste ma anche come riferimento nell’operazione in riga. Riflettiamo su quantità iniziale e su quella finale. Per essere certi osserviamo il primo passaggio: la quantità iniziale 2 è aumentata o diminuita? Diventa 5, quindi è aumentata proprio perché abbiamo aggiunto 3. Per questo motivo sulla linea dei numeri ci spostiamo verso destra ossia verso i numeri crescenti da sinistra verso destra. Nel secondo passaggio alla quantità 5 togliamo la quantità 4 e infatti il 5 iniziale diventa più piccolo: 1. Ricordo loro di fare sempre queste verifiche. Scrivo una serie di addizioni e sottrazioni e ipotizziamo cosa accadrà a partire dal segno. Sembra che il messaggio sia stato ben recepito. Risolviamo velocemente, verifichiamo con la linea dei numeri: tutto perfetto!

Proviamo con un altro problema?” La risposta urlata è: sìììì! “Allora, dovete sapere che oggi Marco ha portato a scuola di nascosto… perché sa che è vietato, 7 automobiline che tiene ben custodite nel suo zaino…” Marco si alza “Ma come!? Ma non è veroooo!!! Io non ho portato nienteeeee” fa ridendo. Gli altri ridono e ridono. “Marco, lo so so bene che sono lì nascoste nello zaino…” e lui allora inizia a controllare infilando quasi tutta la testa dentro lo zaino. “Hai visto, stai anche controllando!!!” – “Ma per far vedere che non le ho…” e ride. Mi giro alla lavagna per disegnare le macchinine e continuo facendo la distratta… “Comunque, Marco… dicevamo, quante automobiline hai portato?” e lui “Ne ho portato 7” – “ah – ah allora hai visto che avevo ragione!!!! Ti ho beccato” risata generale, anche Marco si arrende!!! Questa volta faccio un po’ fatica a riportare la calma (stamattina stiamo facendo un po’ di chiasso… ma pazienza… ne vale la pena) ma loro non vedono l’ora di sapere come finisce la storia. “Ha portato 7 automobiline (le disegno alla lavagna) ma siccome non vuole farsi beccare decide di regalarne 4 a Mattia (che tutto contento si sfrega le mani). Quante gliene restano nello zaino?” Risolviamo subito, trasformiamo in operazione e continuo “Ma deve sbarazzarsi anche delle altre e quindi le regala a… (e tutti si agitano, alzano le mani, si prenotato per prendere la mercanzia)… Ludovico. Quante gliene dovrà regalare per restare con lo zaino vuoto?” Ovviamente 3… infatti 3 – 3 = 0 Marco è libero!

Ma il bello arriva adesso. Dopo aver proposto un terzo problema con i palloncini di maestra Carlotta che scoppiano (ed essermi fatta dire all’orecchio il risultato da ognuno di loro) faccio finta di essere stanca. “Vorrei proporre un quarto problema prima di lavorare sul quaderno ma sono stanca… Chi si propone per inventarne uno?” Arianna alza per prima la mano e quindi le faccio: “Prego Arianna, sei la nuova maestra in carica. Vieni alla cattedra, fai come ho fatto io e racconta il problema ai tuoi compagni“. Mentre Arianna si sistema dietro la cattedra io prendo posto tra i banchi. Tutti si girano verso di me ma io faccio notare loro che adesso la maestra è Arianna e io sono un’alunna della 1^C… quindi dovranno rivolgere la loro attenzione a lei e non a me. Arianna a voce alta inizia a raccontare: “Oggi Gaia ha portato a scuola 10 caramelle“. Sono tutti attentissimi. Suggerisco ad Arianna di disegnare in maniera schematica le caramelle e indicare la quantità iniziale. Continua: “Decide di regalarne 5 ad Ambra” ma appena ha finito di parlare tutti iniziano ad alzare la mano, ad agitarsi, a dire “io… io… io…” per poter rispondere. Anche io inizio ad agitarmi e qualcuno mi fa “Maestra, ma che fai?” e io “sono entrata nella parte, so la risposta e faccio come voi” e loro a ridere e anche io. E nel bel mezzo del caos Arianna tira fuori la maestra che è in lei e a gran voce protesta “Baaaastaaaa, non ho ancora finito di parlare!!!!“. Arianna è una di noi: ecco come ci si sente a stare dall’altra parte! Finalmente non mi sento più sola ed incompresa! ahaahh Ha ragione, facciamo silenzio e aspettiamo che abbia finito con l’esposizione del problema. “Allora, decide di regalare 5 caramelle ad Ambra e poi altre 7 ad Aurora” e tace. A questo punto due bambini più attenti entrano in allarme: “Com’è possibile???” Marco protesta: “Ma non si può… le caramelle non bastano!” mentre Mattia azzarda addirittura un “Ma questo calcolo fa meno due!!!!“. Mi alzo e vado verso Arianna, perché questo suo problema mi piace proprio per ragionarci su: “Come è possibile togliere prima 5 e poi 7? Il ragionamento di Marco e Mattia è ottimo!” e Arianna serena (e forse cercando subito di drizzare il colpo): “Maestra, ma certo… volevo solo vedere se erano attenti!” ahahahaahah Arianna campionessa mondiale! “Arianna, sei grande! Sei promossa maestra a pieno titolo e la prossima volta che sarò in malattia verrai tu a sostituirmi!!!“.

Maestra Arianna

Quando andiamo sul quaderno, dopo un’ora di risate ma anche di tanta matematica, siamo rilassati e ben disposti. Macinano due pagine con la sottrazione con grande facilità. Sono proprio contenta e anche loro, sì… li vedo proprio molto soddisfatti.

PS: di pizzetta sfoglia a ricreazione… neanche l’ombra!

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