#CLASSEPRIMA SCIENZE (6). VIVENTE O NON VIVENTE?

Dopo il percorso sull’acqua, come vi avevo anticipato, iniziamo a riflettere sulla distinzione “vivente e non vivente”. Un primo dibattito sull’importanza dell’acqua per la vita ci ha portato alla discussione basata su una domanda chiave: l’acqua è un essere vivente? Ho cercato così di fare da moderatore tra i due gruppi che sostenevano posizioni opposte. Alcuni hanno portato avanti l’idea (anche argomentata) che l’acqua fosse vivente mentre altri hanno sostenuto da subito che non lo fosse. Ho chiesto loro cosa intendessero per vivente così abbiamo iniziato a ragionare. Qualcuno è partito dal presupposto che animali e piante sono viventi così ho chiesto perché. Vivono – ha risposto qualcuno – e se non bevono acqua muoiono. Poi gli animali respirano e si muovono. Siamo riusciti a mettere insieme una serie di informazioni importanti che provenivano da ognuno di loro. Il discorso si è fatto interessante proprio perché dall’ascolto reciproco si sono stimolati a vicenda. Il mio ruolo è stato di coordinare i loro interventi ma soprattutto di porre questioni con l’intento di stimolare dei dubbi. Il dubbio, in questa fase, è importante perché richiede un ragionamento che parte dalle esperienze dirette di ognuno di loro. I miei interventi guidati ci hanno permesso di arrivare a delle constatazioni a partire dalla materia presente in tutto ciò che ci circonda. La materia vivente è quella presente negli organismi che nascono, respirano, si nutrono, crescono, interagiscono con l’ambiente, si riproducono e infine concludono il loro ciclo con la morte. Tra i viventi, e riusciamo semplicemente ad individuarli, ci sono gli animali e i vegetali. A questo punto l’acqua e i minerali… non sono viventi. La loro materia è diversa. Questo tipo di classificazione però non sempre è certa e, nella mia esperienza, spesso si cade in inganno. Ad esempio: la frutta è un vivente? E le foglie? Un vulcano? Non diamo mai niente per scontato. Proprio a partire dalla mia esperienza e sperando in un vivo dibattito, ho preparato questo Genially che ho usato con loro proprio per animare il discorso e tirare un po’ le somme. L’attività di dibattito è durata quasi 45 minuti e spesso, con mio grande piacere, ciò che emergeva trovava posto nei contenuti da me già presentati. Veggenza? In realtà con questo mestiere dobbiamo anche imparare a giocare d’anticipo, oltre che ad essere dei buoni osservatori, e, grazie alle domande e ai ragionamenti guidati, si riesce a portar fuori da loro ciò che diventa utile per la lezione e per tutti quanti. E così è stato. Il mio ruolo è stato un mix tra una presentatrice/divulgatrice televisiva e una direttrice d’orchestra… con un pizzico di comicità. Loro hanno avuto l’impressione di far lezione con le loro forze… e anzi, così alla fine è stato.
Siamo partiti dalla domanda chiave che leggete qui sotto: che cos’è un essere vivente? Per scoprirlo abbiamo provato a leggere tre risposte che, a prima vista, ci son sembrate tutte valide. Ognuna a modo loro riconduceva alle parole chiave già individuate precedentemente. Ma prima di dare una risposta certa ho invitato al ragionamento. Cliccando infatti sulla puntina da disegno ci siamo catapultati nella slide successiva.
Osserviamo e cerchiamo di spiegare quali tra questi siano viventi e quali no. Sul vulcano si pare subito un dibattito: è vivente, infatti fa uscire fuori la lava… quindi significa che cresce e si muove, è vivo! – riflette una bambina. Altri sono d’accordo con lei ma interviene un compagno che dice: ma come? io so per certo che il vulcano non è un vivente: non respira e poi non è fatto di cellule! A questo punto si apre il dibattito perché non tutti sanno cosa siano le cellule. Cerco di spiegare semplicemente cosa si intenda per “cellule” ma rimandando a contenuti più approfonditi negli anni che verranno. In effetti ci troviamo d’accordo, il vulcano non può essere un vivente: non abbiamo mai visto dei figlioletti del vulcano, non mangia, non respira. Anche per il fiume abbiamo dei dubbi: sembra nascere dalle montagne e quando piove cresce… poi muore nel mare o si prosciuga. Ma questo è morire? Quando chiedo, indicandolo, se il cagnolino robot è vivente il bambino chiamato a rispondere dice sicuro che “Sì, è vivente” Gli altri non ne son tanto sicuri e quando facciamo il confronto con il cagnolino “vero” tutti i dubbi vengono spazzati via. “Maestra, non immaginavo che la rosa fosse un vivente! Mica respira!!!” In realtà, racconto loro, respira. E spiego semplicemente la funzione delle foglie e dello scambio tra ossigeno e anidride carbonica. Troppo presto per parlare di fotosintesi clorofilliana entrando nello specifico ma semplicemente racconto cosa accade e loro sembrano capire quando poi facciamo esempi su altre piante. Tutto ciò che emerge dalle loro riflessioni lo ritroviamo nei click presenti sulle figure. Apriamo i contenuti alla fine, per un riassunto generale. A questo punto torniamo alla risposta precedente e capiamo bene che si tratta della C. Le nostre motivazioni trovano riscontro nelle lavagne delle risposte.
A questo punto focalizziamo l’attenzione sulle caratteristiche necessarie per essere classificato come vivente. Caratteristiche che devono essere considerate tutte insieme e non solo alcune. Chiedo a loro di fare degli esempi per capire se tutto sia chiaro. Hanno dei dubbi sull’interazione ma con facili esempi superiamo la difficoltà. A questo punto la domandona: ma la frutta e la verdura sono viventi? E le foglie? La riposta è no, non lo sono. Per loro immaginare una mela che respira e si riproduce e muore… non è ancora possibile. “Ma pensiamo alla materia da cui è composta! Da dove proviene la mela?” – “Dall’albero… che è vivente” Allora finalmente ci siamo. Quando tiro fuori dalla pressa le foglie sistemate ad essiccare alcuni mesi fa restiamo affascinati: ecco cosa accade quando la foglia muore ma viene conservata in modo che non prenda luce e umidità. A differenza delle foglie appese nel cartellone, queste sono lisce, hanno mantenuto il loro colore e non si sono deteriorate nonostante abbiamo modificato il loro aspetto iniziale. “E se avessimo messo nella pressa un pezzo di plastica e ne avessimo appeso uno alla parate?” Il pezzo di plastica non sarebbe cambiato di una virgola, lo capiscono bene anche loro. La plastica non è vivente. Inoltre è un materiale artificiale. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita quando si è affrontato il discorso dei materiali e la raccolta differenziata.
Dopo tanto dibattere e riflettere, arriva il tempo del quaderno. “Disegniamo in una pagina alcuni elementi inseriti  in un insieme chiamato VIVENTI e nell’altra pagina altri elementi inseriti in un insieme chiamato NON VIVENTI. Colorate solo gli elementi corretti”. Si mettono all’opera e mentre il pesce, la bambina, la foglia, la rana e il limone, nei viventi, vengono colorati… resta incolore il telefono. Nell’altro insieme, non viventi, colorano l’aquilone, l’auto e la bambola… mentre il gatto, l’albero e la mela restano incolore.
E per ora ci fermiamo. Il discorso non è finito ma oggi abbiamo piantato degli ottimi semini 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *